Come capire se l’iperconvergenza è adatta alla vostra azienda in pochi minuti senza fare un errore che potrebbe essere fatale

Una interessante breve storia del “computing”

Se stai pensando di comprare dei nuovi server e un nuovo storage e stai sondando il terreno per capire cosa c’è sul mercato, è quasi certo che qualcuno o qualcosa ti abbia suggerito una soluzione alternativa e innovativa: l’iperconvergenza.

Ok, ma che cappero è l’iperconvergenza?

Partiamo dalla base, do per scontato tu sappia cosa siano un server ed uno storage che solitamente si combinano tra di loro per formare una infrastruttura classica, dove le macchine virtuali e gli applicativi girano nei server (tipicamente 2 o 3) e i dati aziendali risiedono nello storage. A questo modello se n’è affiancato uno nuovo da qualche anno, dove i dischi sono direttamente dentro ai server e vengono condivisi tra tutti i server. Questo mi permette in definitiva di non aver più bisogno di uno storage esterno.

Questa tecnologia è chiamata convergenza (senza l’iper).

Alcuni produttori hanno fatto un passo in più e propongono una soluzione chiavi in mano dove i server convergenti sono già configurati dalla casa madre e al cliente finale non resta che una brevissima installazione di meno di un’ora per avere tutto già pronto all’uso.

Questi prodotti vanno sotto la definizione di iperconvergenza. “Bellissimo! Così non mi preoccupo più dello storage!” Sì, ma… non è tutto oro quello che luccica!


I limiti della soluzione iperconvergente

La convergenza viene spinta molto ultimamente e di solito l’esempio classico che viene portato è quello di colossi come Google e Amazon che la adottano in maniera massiva, ma c’è da fare una bella distinzione. In quelle aziende la convergenza viene fatta in casa, con batterie di programmatori che la tengono sempre sotto controllo. Quindi ha poco a che fare con la classica installazione con un virtualizzatore (tipo VMware o Hyper-V); si tratta di tante macchine Linux personalizzate.

“Ok quindi? Convergenza o no?”

C’è una grossa criticità sulla convergenza/iperconvergenza ed è il numero di nodi (server).

Potrei dilungarmi in mille spiegazioni tecniche, ma non vorrei farti addormentare. In breve, se io compro un numero di nodi da 2 a 4 i miei dati saranno salvati probabilmente in doppia copia (un dato e la sua copia), perdendo metà dello spazio fornito dai miei dischi (se dovessi avere una copia in più perderei i 2/3).

Questo però ti espone ad un notevole rischio. Supponiamo che tu stia facendo manutenzione su uno dei server (anche un banale aggiornamento che richieda un riavvio) e in quel frangente hai un problema su di un altro server (anche la banale rottura di un singolo disco), ecco che molto probabilmente hai perderai dei dati.

“Come risolvo questo problema?”

Semplice, aggiungendo un altro nodo, a quel punto con 5 e più nodi è possibile avere tre copie di dati e sopportare malfunzionamenti su due nodi contemporaneamente. Detto questo l’80% delle aziende italiane ha massimo 3 server e se questo è il tuo caso, ti sconsiglio una soluzione del genere.

 

In quali casi è possibile adottare la soluzione dell’iperconvergenza

Se invece, hai da 5 a più server allora puoi davvero prendere in considerazione una soluzione convergente/iperconvergente.

Tieni però a mente anche in quel caso che, soprattutto le soluzioni iperconvergenti hanno una crescita lineare, cioè se voglio aumentare qualsiasi risorsa (storage, CPU o RAM) devo aggiungere un nodo e questo aumenterà tutte i tre valori (anche se non ne hai bisogno).

Per esempio se tu hai bisogno di più spazio storage, aumenterai anche CPU e RAM, anche se non ne avevi bisogno (e ovviamente spendendo di più). Inoltre ogni nodo che aggiungo aumenterà il prezzo delle licenze per l’hypervisor (VMware, Hyper-v…), quindi è da valutare bene anche l’aspetto economico.

 

Un check per capire se l’iperconvergenza fa per la tua azienda

Per riassumere un po’ quanto scritto per scegliere se la convergenza, iper o meno, è adatta alle tue esigente chiediti:

  • quanti server devo installare? (2-3 meglio di no, da 5 in su si può valutare);
  • come è stata e come sarà in futuro la mia crescita di risorse in quanto a CPU, RAM e storage? (crescita lineare di tutte le risorse? allora si, altrimenti attenzione).

Rispondi a queste domande e avrai una idea chiara di come agire in merito alla convergenza.

Se vuoi approfondire questo argomento e vuoi capire qual è la soluzione migliore per la tua azienda sarò felice di confrontami con te. Scrivi a info@itstars.com o entra in contatto con me su Linkedin. (puoi cliccare qui).

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