I server non dovevano sparire?

La richiesta di server cresce

[Se preferite il podcast ecco il link: https://spoti.fi/3v2uqoL]

Buongiorno a tutti, in questi post ti abbiamo spesso parlato di ripartenza, speriamo sia finalmente la volta buona per lasciarsi l’epidemia alle spalle!

La pandemia ha accelerato l’esigenza di riorganizzare il lavoro all’interno delle aziende e la tecnologia gioca un ruolo sempre più importante.

Con questo articolo vorrei raccontarti come, l’ennesimo aggiornamento di CPU (ovvero di generazione di server), ha portato a performance indiscutibilmente alte, quindi un opportunità per l’aggiornamento delle infrastrutture IT esistenti.

Prima però faccio un passo indietro, qualche anno fa, molte persone affermavano che i “server” non sarebbero più “serviti” in pratica i server dovevano sparire dalla circolazione.

In realtà la richiesta di server cresce! Rispetto allo scorso anno secondo IDC si attende circa il +7% Y/Y (anno su anno) per quanto riguarda le spedizioni di nuovi server.

Anche il cloud è un trend che rimane in crescita, ma cosa succederà da qui in avanti?

Necessità di potenza di calcolo sarà sempre più importante e distribuita verso la frontiera (che chiamiamo Edge) più che centralizzata verso il cloud.

Perché ? Con l’avvento di sensori intelligenti, 5G e di tutti i servizi che richiedono latenze bassissime, non possiamo che aspettarci il ritorno dei server vicino alla fonte dei dati.

Il cuore dei server è rappresentato dalle CPU e i principali player di questo mercato INTEL e AMD hanno visto crescere anno su anno il business nelle divisioni Enterprise che seguono la parte data center (affronteremo nel prossimo paragrafo questo tema).

La pandemia, oltre ad aver portato un innalzamento importante e fisiologico dovuto alle estreme vendite di PC (che in questi mesi ha portato anche ad uno shortage di componenti nelle fabbriche), ha portato le aziende a doversi reinventare e investire in primo luogo su nuovi server. Per cosa farci esattamente?

  • Nuovi ambienti virtual desktop (per risolvere il problema del remote working)
  • Server utilizzati come “software defined storage”
  • Server per intelligenza artificiale o database in memoria
  • Progetti HPC high performance computer

L’aumento esponenziale del “remote working” ha portato molta innovazione in tempi rapidi.

I dati, come sai, sono sempre il cuore pulsante delle aziende e aumentano vertiginosamente anche le richieste per nuovi progetti e nuove risorse.

I server e la loro potenza di calcolo, continuano a rappresentare la principale risorsa per gli IT Manager per erogare nuovi servizi.

Sfruttare un momento storico come questo per riorganizzare al meglio la propria infrastruttura IT è una scelta azzeccata.

Nuove CPU

Gli attori INTEL e AMD giocano un ruolo da protagonisti in questo “film”. Se da un lato Intel ha rilasciato la nuova serie chiamata “Ice Lake”, anche Amd da parte sua non scherza e rilascia la nuova serie “Milan”.

Non spaventarti, di seguito ti elenco gli SKU e le caratteristiche tecniche di ciascuna delle due piattaforme:

INTEL 3rd gen Intel XEON CPU code name: “Ice Lake”

AMD 3rd gen. Epyc CPU code name: “Milan”

Ok, ma di questi dati cosa te ne fai? Meglio un vendor di un altro?

Intanto è giusto conoscere e informarsi sulle novità che di anno in anno si apprestano ad essere rilasciate con nuove cpu. Non c’è una soluzione migliore di un altra,

bisogna valutare caso per caso, ogni cpu ha un suo utilizzo.

Intel è ancora il player principale in questo mercato, si è contraddistinta negli anni ed ha consolidato la sua leadership. Il nuovo CEO, ex dipendente INTEL, ma soprattutto ex CEO di VMware poterà di certo aria nuova in azienda e la rilancerà verso le sfide future.

AMD ha già affrontato durante gli anni passati una profonda trasformazione che ha riportato l’azienda sul mercato enterprise delle CPU e GPU, ultimamente AMD sta crescendo e sottrae mercato ad Intel sulla parte data center.

Quindi perché dovresti pensare ad un aggiornamento server?

Perché potresti iniziare a consolidare la tua sala macchine, spegnendo magari vecchi server e consolidando le applicazioni ed i workload su nuove macchine più performanti.

Potresti anche ridurre il cosiddetto footprint, perché i nuovi server occupano 1/2 rack unit contro server più grandi e che consumano più corrente. Risparmi quindi anche sui costi di gestione.

Potresti dimensionare il workload del database aziendale scegliendo una CPU con meno core e clock più alto per

Un altro parametro interessante è la cache L3 che è quella che usa più intensamente la CPU, e come potete vedere è aumentata sia in AMD che in INTEL in queste ultime release.

Se hai un nuovo progetto da implementare e ti servono nuove risorse (non ti sto ad elencare cosa ci puoi fare, sopra ho già indicato alcuni utilizzi), devi effettuare la tua scelta, basandoti tipicamente su questi parametri:

  • Meno core clock, più core? Meglio per virtualizzazione ma licensing costa di più
  • Più clock, meno core?  Meglio per workload intensi, ma ho meno capacità di crescita e di assegnare core alle macchine virtuali

Quindi in sintesi, i server hanno ripreso vigore, vengono utilizzati anche come storage e sia IDC che Gartner prevedono crescite nelle vendite durante i prossimi trimestri del 2021.

Se hai progetti o idee da implementare non ti resta che contattarci e valutare assieme al nostro staff un progetto per innovare la tua infrastruttura scrivici pure su linkedin o nel form della sezione Contatti.

A presto!

Luca Gentilini – ITStars

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